Sulmona (Aq). Il Comitato cittadini per l’ambiente ha convocato a Roma una conferenza stampa al Senato per dopo domani invitando tutti parlamentari impegnati a trovare soluzione alla questione Snam.
Alla conferenza capitolina nella sala Nassiriya, sono stati invitati a partecipare tutti i parlamentari. Per il momento hanno già dato la loro adesione la senatrice Paolo Pelino, il deputato Gianni Melilla e la senatrice Enza Blundo. L’obiettivo è di impegnare gli onorevoli ad esigere e pretendere l’applicazione della Risoluzione della Commissione che, anni fa, demandava il tavolo per riunire enti territoriali e Snam per esaminare nello specifico e non per sunti, un tracciato alternativo al metanodotto Rete adriatica che altrimenti passerà sull’Appennino e in aree a massimo rischio sismico. Domani consiglieri comunali e sindaco, Giuseppe Ranalli, avranno un incontro interlocutorio, a Roma, con Vito Cozzoli, Capo di gabinetto del ministero delo sviluppo economico. Per il leader dei comitati, Mario Pizzola, la questione del progetto della Snam, centrale di spinta e gasdotto, è ormai politica.
Aggiornamenti
No gasdotto e centrale Snam a Roma un documento da presentare a Renzi 16.12.2015
Comunicato stampa Comitati cittadini per l’ambiente Sulmona
Imminente l’autorizzazione per la centrale di compressione Snam a Sulmona. La Regione è assente e sottomessa alla volontà del governo. Mercoledì 16 dicembre conferenza stampa a Roma con i deputati e i senatori per far applicare la risoluzione parlamentare.
E’ passato un mese da quando si è chiusa la procedura presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. E’ ormai imminente, da parte del Governo Renzi, l’autorizzazione che dà il via libera alla costruzione della centrale di compressione Snam a Sulmona. E’ molto probabile che essa possa arrivare proprio durante le festività natalizie. Le Istituzioni hanno perso un altro mese di tempo durante il quale avrebbero dovuto mettere in atto iniziative efficaci per impedire di giungere a questo risultato. Invece la Regione ha dato prova, ancora una volta, di essere totalmente sottomessa alla volontà del Governo nazionale. Non si ha notizia di nessun fatto o atto che, in questo mese, sia stato prodotto dal Presidente D’Alfonso, dal Vice Presidente Lolli, dal Sottosegretario Mazzocca o dall’Assessore alle aree interne Gerosolimo. Tutti scomparsi. Come scomparso dalla scena, ormai da tempo, è il Presidente della Provincia dell’Aquila, De Crescentiis, nonostante che il metanodotto attraversi il territorio provinciale per oltre 100 chilometri. Il vuoto delle Istituzioni stride fortemente con gli impegni assunti attraverso l’ultima risoluzione del Consiglio regionale, approvata alla unanimità il 12 novembre scorso : Il Presidente D’Alfonso e la Giunta regionale avrebbero dovuto chiedere, ed ottenere, un incontro urgente con il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, al fine di far attuare la risoluzione parlamentare del 26.10.2011 che prevede lo spostamento del tracciato del metanodotto al di fuori della dorsale appenninica e l’istituzione di un tavolo tecnico per lo studio e la individuazione di alternative al progetto Snam. Constatata l’inerzia della Regione i comitati cittadini hanno indetto una conferenza stampa a Roma per mercoledì 16 dicembre alle ore 14,30. L’iniziativa si terrà nella Sala Nassiria del Senato della Repubblica e ad essa sono stati invitati a partecipare tutti i parlamentari eletti in Abruzzo e negli altri territori coinvolti dal metanodotto. L’invito è esteso agli amministratori pubblici regionali e locali. L’obiettivo primario è quello di impedire che il Governo Renzi autorizzi l’opera e dia , invece, attuazione a quanto deciso dalla risoluzione del Parlamento. La sovranità appartiene al popolo e non alle multinazionali del petrolio e del gas. Competono al popolo ,ed alle istituzioni che esso esprime, le scelte fondamentali per i nostri territori. Ci batteremo, pertanto, fino in fondo per il rispetto dei valori e dei principi fondanti della nostra democrazia, contro ogni decisione autoritaria e prevaricatrice di un potere centrale che è sempre più asservito al volere dei grandi potentati economici e finanziari.